Ciao a tutti! pt.1

Ciao polpettine!(vi chiamerò così lettori/lettrici).Ho pubblicato solo un articolo quindi magari non avete idea di chi io sia: PIACERE SONO CATENELLA13 ma chiamatemi pure come preferite.Comunque oggi volevo fare una cosa diversa: invece della solita recensione su un libro, un gioco, una serie o un film volevo farvi leggere una storia che ho scritto io. È suddivisa in capitoli e li metterò un po’ alla volta (se piacciono ovviamente). È una storia che ho iniziato a scrivere per compito ma poi mi è piaciuto così tanto che ho deciso di continuarla. Ecco l’inizio:

❤️IL CONCETTO D’AMORE❤️ 9 minuti di troppo

CAPITOLO 1 – LA VILLA

Eva arrivò davanti alla casa. Parcheggiò la bici e tolse le cuffiette dalle orecchie. Si avvicinò al cancello e appoggiò la mano sulla maniglia ormai vecchia e arrugginita. Lì si bloccò.

Le tremava la mano ed era indecisa, non sapeva se entrare, non sapeva se fosse una buona idea.

Fece un respiro profondo, prese coraggio e aprì il cancello che fece un cigolio assordante, lo stesso di quando viva lì, lo stesso di sempre. Una vecchia scalinata scricchiolante portava alla porta d’ingresso. Mentre saliva si guardò intorno: non era più il posto di una volta, non che prima fosse perfetto ma il tempo aveva fatto i suoi effetti e non si notavano poco. Anche se detestava ammetterlo quella era ormai una casa abbandonata. 

Eva trattenne a forza le lacrime.

Prima di entrare non riuscì più a trattenersi: una lacrima le scivolò silenziosa sulla guancia. Senza prestarci troppa attenzione aprì il grande portone che si chiuse di botto alle sue spalle. 

Lo stesso portone da cui le macchie di sangue non erano più andate via, le stesse macchie di sangue che non erano più andate via neanche dai suoi ricordi.

Eva trovò inquietante quel botto ma pensò che fosse stato il vento. 

Ed eccolo lì: un fiume di ricordi dalla potenza devastante la invase. Le girava la testa e per poco non svenne. Si appoggiò al muro e chiuse gli occhi. 

Detestava e Amava quel posto allo stesso tempo. Era il luogo dove aveva perduto tutto ciò a lei caro, ma infondo, era pur sempre il posto dov’era cresciuta e aveva i suoi ricordi più belli e felici. 

Strisciò sul muro e si accovacciò sul pavimento. Si addormentò.

4:09. “BOOM! BOOM! BOOM!”. Si svegliò di botto, balzando a sedere ansimando. Pian piano il respiro le tornò regolare. Cos’era stato a svegliarla? Le pareva di aver già sentito quel rumore, le sembrava quasi…

4:12. Era ora di tornare.

Sistemò la bici e si arrampicò su una vecchia scala a pioli ormai arrugginita, una di quelle da usare in caso di emergenza, una di quelle che sta sul retro delle case nei film americani, però qui non siamo ne in un film ne in America. Siamo nel solito, vecchio quartiere inglese con la solita monotona routine. Come sempre, da quando aveva 8 anni. 

Tornò a concentrarsi sulla sua scalata: era arrivata.

Eccola lì, la finestra dei dormitori che usava per uscire alle 21:00 (l’ora di spegnere le luci) e per sgattaiolare dentro a mezzanotte/l’una (ora in cui tutti dormivano tranne Laura, la sua migliore amica, la sua unica amica). La finestra era sempre aperta o socchiusa quindi entrare e uscire era super facile. Non era mai tornata così tardi e aveva paura di svegliare tutti. 

Perfino Laura dormiva ma avendo il sonno leggero sentì rientrare Eva. 

Fece di tutto per non svegliarla ma il vecchio parquet scricchiolante non fece la sua parte. 

“Non sei mai tornata così tardi, dove sei stata?” sbiascicò Laura con aria assonnata. 

“Ehm…e-ero i-in bagno.” rispose Eva con con aria impacciata. 

“Lo so che sei rientrata ora, non dirmi cavolate, ricordati il nostro patto. Ti ho aspettato fino alle 2:00 e non vedendoti tornare mi stavo preoccupando. Avevo deciso che se non saresti tornata entro le 7:00 di domani mattina avrei avvisato gli adulti ma per fortuna sei qui.” disse Laura mettendosi seduta. 

“Certo che mi ricordo ma anche tu ricorda, hai promesso che non saresti MAI andata dagli adulti. Però davvero, non mi va di parlarne.” 

“Ma tu hai promesso che ci saremmo dette tutto…” 

“Lo so, Laura” la interruppe Eva “Ma questo no. Quando sarò pronta ti spiegherò tutto.”

4:39. Eva si addormentò.

Questo era il primo capitolo. Spero vi piaccia!😊 Pubblicherò poi anche il continuo. Buona giornata a tutti🫶🏻

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